LA MUSICA NELLA SCUOLA MEDIA DI PRIMO GRADO

Dal Decreto Ministeriale 9 febbraio 1979
 (in SO alla GU 20 febbraio 1979, n. 50)

   Programmi, orari di insegnamento e prove di esame per la scuola
 media statale
 

EDUCAZIONE MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA

1.- Indicazioni generali - L'educazione musicale, mediante la conoscenza e la pratica della musica intesa come forma di linguaggio, contribuisce, al pari delle altre discipline, alla maturazione espressiva e comunicativa del preadolescente.

Il programma di questo insegnamento, analogamente a quello di educazione artistica. non è suddiviso in modo da distribuire i vari argomenti per anni di corso. Dal punto di vista didattico appare infatti inopportuna la previsione in rigida progressione delle molteplici
attività che offre la disciplina musicale.

Sarà quindi necessario soffermarsi via via, a seconda delle situazioni concrete, più a lungo su determinati argomenti o su particolari esperienze espressive ed esecutive, tenuto conto del reale livello di maturazione della classe, dei gruppi, dei singoli alunni.

2.- Finalità - Primario obiettivo dell'educazione musicale è promuovere la partecipazione
attiva del preadolescente all'esperienza della musica nel suo duplice aspetto di
espressione-comunicazione (momento del "fare musica") e di ricezione (momento dello
"ascoltare"). L'educazione musicale permette di coltivare e valorizzare una dotazione
linguistica universale costitutiva della personalità, educa all'uso di uno dei mezzi essenziali
della comunicazione, quello sonoro e alla comprensione partecipativa dei maggiori
patrimoni della civiltà, contribuisce all'affinamento del gusto estetico.

Presupposto del momento espressivo, sia di quello ricettivo, è l'educazione dell'orecchio
musicale mediante la percezione e la memoria dei fatti sonori.

3.- Indicazioni metodologiche - La scelta dei contenuti avverrà secondo i criteri di
rispondenza a particolari obiettivi didattici programmati dall'insegnante, in base alle
esigenze delle diverse scolaresche. Infatti le indicazioni di contenuti sono date in funzione
di stimolo alle capacità elencate, e non come finalità, secondo un concetto di cultura intesa
non come puro accumulo di dati e nomi; attraverso concrete esperienze musicali, secondo
i principi del metodo induttivo, si avranno acquisizioni di vario tipo: dal teorico al lessicale,
dal grafico all'analitico.

L'insegnante potrà servirsi delle precedenti esperienze maturate dagli alunni nel loro
ambiente, scolastico ed extra-scolastico, per condurli a percepire ed apprezzare i valori
espressivo-linguistici della musica e le sue funzioni nella realtà contemporanea.

Il riferimento del fatto musicale all'autore, alla più ampia condizione umana e sociale, di cui
il fatto stesso è espressione e testimonianza, apre l'educazione musicale a quella
prospettiva interdisciplinare che le dà il suo significato più profondo.

Sarà opportuno che i diversi settori della materia (educazione dell'orecchio musicale,
ascolto, apprendimento della notazione, pratica vocale e strumentale, creatività) siano
trattati globalmente per favorirne il coordinamento, e non considerati momenti fra loro
indipendenti.

La distribuzione degli argomenti nell'arco triennale è lasciata alla discrezionalità
dell'insegnante, che terrà conto delle specifiche situazioni scolastiche ed ambientali, in cui
si troverà ad operare.

Gli stessi argomenti saranno utilmente ripresi da un anno all'altro, con ritorni ciclici che
consentano l'approfondimento degli aspetti fondamentali del far musica.

Per uno sviluppo sistematico del programma e per una corretta verifica si consiglia l'uso
del registratore, per le molteplici possibilità di tipo didattico offerte da tale sussidio.

4.- Sviluppo delle capacità e proposte di contenuti.

1) Educazione dell'orecchio musicale: capacità di discriminare e di memorizzare i fatti
sonori, negli aspetti ritmico, melodico, armonico, timbrico, formale. Capacità di una corretta
riproduzione del suono, soprattutto mediante la voce, di cui si curerà una adeguata
impostazione.

Osservazioni e analisi dei fenomeni acustici della realtà quotidiana (suoni e ritmi
dell'ambiente naturale e umano con riferimento anche all'aspetto fonico del linguaggio
verbale). Osservazione e analisi del suono nei suoi vari parametri (altezza, intensità, timbro,
durata).

Riconoscimento di strumenti e voci attraverso il timbro: tale esperienza sarà utilmente
arricchita dalla conoscenza visiva degli strumenti accompagnati da cenni esplicativi sulla
loro forma e struttura in funzione dell'emissione del suono.

Il senso ritmico verrà maturato non solo attraverso un tradizionale strumentario, ma anche
attraverso una pratica fonogestuale individuale e collettiva (dai semplici movimenti ritmici
alla danza).

Si darà ampio spazio a libere proposizioni ritmiche attraverso imitazione e improvvisazione,
mentre si procederà parallelamente con le relative scritture e letture.

2) Notazione: comprensione della corrispondenza suono-segno per un primo avvio all'uso
consapevole della notazione musicale, sia di tipo intuitivo, sia di tipo tradizionale, con cenni
ai sistemi grafici usati nella musica contemporanea.

3) Lettura dell'opera musicale intesa come ascolto guidato e ragionato: capacità di
prendere coscienza dei più semplici elementi costitutivi (ritmici, melodici, timbrici, ecc.) di
ogni brano musicale.

Affinamento del gusto e scoperta sia della personalità dell'autore sia delle testimonianze
storico-sociali dei documenti musicali ascoltati.

L'ascolto spazierà nelle più varie dimensioni, senza preclusioni di epoca, nazionalità,
genere, non trascurando musiche di civiltà extra-europea, il canto popolare e religioso.

4) Attività espressivo-creative:

a) capacità di riprodurre modelli musicali dati: con la voce, con i mezzi strumentali a
disposizione, individualmente, in gruppo.

La pratica corale dovrà farsi, dopo adeguata preparazione, per improvvisazione, imitazione
e lettura. Questo momento sarà di grande importanza ai fini della socializzazione.

La pratica strumentale si esplicherà sia con gli strumenti di uso più comune nelle scuole,
sia con quelli eventualmente costruiti dagli alunni stessi, sia con l'utilizzazione degli oggetti
circostanti o facilmente reperibili;

b) capacità di portare un contributo personale alla realizzazione dei modelli musicali
proposti, intervenendo negli aspetti dinamico, agogico, timbrico, fino a variarne la struttura
ritmica, melodica, modale;

c) capacità di ricreare con la voce o con i mezzi a disposizione, da solo o con altri, i più
elementari processi formativi del linguaggio musicale. In altri termini, analogamente a
quanto avviene per gli altri mezzi espressivi (figurativo, verbale, gestuale, ecc.), capacità di
dar forma a semplici idee musicali che abbiano una loro logica (utilizzando elementi ritmici,
melodici, timbrici, dinamici, ecc.) singolarmente o in combinazione.


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di composizione canora per la
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